Lo ha deciso la Commissione di valutazione istituita dall’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, presso il centro regionale per il catalogo, diretto da Laura Cappuggi. A lavorare affinchè la razza canina primitiva, presente sull'Isola da migliaia di anni, ottenesse il riconoscimento è stato un allevatore di Montelepre, Giuseppe Palazzolo, che oggi può finalmente esultare.
Della presenza in Sicilia del Cirneco si hanno numerose testimonianze sin dall’antichità. Con l’immagine simile alle raffigurazioni egizie del dio Anubi, il Cirneco dell'Etna si trova rappresentato in monete, sculture, pitture, mosaici e testi letterari che ne confermano la sicilianità.
Da sempre i Cirnechi hanno appassionato aristocratici per la loro eleganza e aiutato contadini nelle loro attività e nella caccia. Per costruzione fisica, prestanza e agilità, il Cirneco esprime una meravigliosa sintesi di animale perfettamente adattata al proprio habitat: il territorio siciliano. È, infatti, un animale attento, acuto, fulmineo, dinamico, coraggioso, determinato, scattante, veloce, elegante e gentile. Nonostante il suo aspetto, che lo aveva fatto risalire, in passato, al leggendario cane di Tesem, il Cirneco dell'Etna è in realtà, come dice il nome, un cane autoctono siciliano.